martedì 15 aprile 2014

#1

Sente la pressione di quel braccio che si aggrappa a lei. Il viso segnato dalle rughe la guarda con aria sognante, ha riposto in lei tutta la sua vitalità.
Il regalo a tesimonianza di quell'affetto. 
Converse. 
Rosse.
Iniziano già a sporcarsi camminando sul marciapiede a pois dalle gomme da masticare. Si ricorda di aver letto su internet che le gomme da masticare per terra sarebbero nocive per i piccioni poiche le scambierebbero per molliche di pane; chissà quale è il criterio di scelta per la sovvenzione alle ricerche.
Eccole arrivate. 
Un gradino per volta.
Piano.
La porta si apre e la dolce vecchietta scompare dietro la porta.
Si avvia verso casa, non è molto distante, saltella sulle sue nuove scarpe rosse.
Janis Joplin urla nelle sue orecchie, solo per lei. Le piacciono questi concerti privati mentre guarda le due signore che girano svogliatamente il cucchiaino nel loro caffè fin troppo lungo per avere qualche beneficio.
Non pensa.
Ascolta.
Cammina.
Svolta su quella strada che non percorreva da molto tempo, davanti a lei quell'immenso palazzo stile liberty.
Scorre i campanelli. 
4 piano.
Quel vuoto dentro di se.
è la prima volta che ci pensa a distanza di anni. Le finestre sono finalmente aperte, non ci sono più pesanti tende nere. Il resto del mondo entra nell'appartamento.
Tutto era curato nei minimi particolari. Forse era troppo provenzale il tutto, poco si abbinava a quelle barbe ispide, e quegli occhi neri che la guardavano.
Unghie pulite.
Puzzo di candeggina.
Tutto era sterilizzato.
Lei era sterilizzata.
Si guarda lo smalto ora rovinato e non riesce ancora a credere di aver permesso a sua nipote di stendere quel colore verde acceso sulle sue unghie.




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